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Esame di stato – Comunicato Gilda degli Insegnanti dell’Emilia-Romagna

Esame di stato - Comunicato Gilda degli Insegnanti dell’Emilia-Romagna

Esame di stato – Comunicato Gilda degli Insegnanti dell’Emilia-Romagna

Negli ultimi anni, indipendentemente da chi svolge il compito di guidare il nostro paese, si è verificata una continua e costante delegittimazione del ruolo degli insegnanti, del loro lavoro e della loro etica professionale. Ultima azione, con le caratteristiche sopra citate, è rappresentata dalle disposizioni concernenti la validità dell’anno scolastico, l’ammissione agli esami di Stato, le modalità di svolgimento dell’esame di Stato e le modalità di riunione degli organi collegiali per l’anno scolastico 2022/2023 nelle zone interessate dagli eventi alluvionali. Consapevole di quanto questo evento abbia colpito e ferito il territorio dell’Emilia Romagna, riscontriamo l’incapacità di ascoltare la comunità scolastica, la quale, già dopo poche ore dall’accaduto, si era messa in campo dedicando e proprie energie e le proprie forze a quel sistema che oggi gli chiude nuovamente in faccia la credibilità di quanto ha fatto. La pedagogia, l’etica professionale e la volontà di sostenere i giovani avevano spinto gli Insegnanti, i Dirigenti e il personale Ata a procedere in quelle prassi che si realizzano nell’ultimo mese di scuola, assolvendo pienamente, e questa è l’informazione in nostro possesso, a tutti gli aspetti formali che ogni comunità affronta durante la valutazione al termine dell’anno scolastico. Valutazione che si applica con tutti gli elementi che si devono considerare nei confronti degli studenti, tenendo conto di tutte quelle variabili, anche emergenziali, vedi pandemia, per sostenere e guidare il processo formativo di ogni singolo ragazzo. Questo però, a quanto pare, non basta al Ministro; egli ritiene infatti che il personale della scuola non sia in grado di sviluppare modalità e azioni che favoriscano il regolare svolgimento degli esami. Vani sono stati i messaggi dei Dirigenti che hanno esplicitato di essere pronti a svolgere regolarmente le attività previste, inutili sono stati i sacrifici di quel personale della scuola che, dopo aver svuotato le proprie case dall’acqua, era corso a svolgere eticamente il proprio lavoro, vana è la formazione pedagogica degli insegnanti che valutano e non giudicano i propri alunni. Oggi crediamo sia doveroso denunciare questo nuovo episodio di sordità politica nei confronti del mondo della scuola e di quanto spesso ci si trovi ad affrontare confuse direttive; auspichiamo che la politica lasci agli organi preposti, in questo caso il Collegio dei Docenti, l’opportunità di deliberare in base alle singole situazioni con efficacia e professionalità.